20071123

QUANDO CERCARE NON SERVE











Legge Mammì, Collusione, Conflitto di interessi, Authority: termini che ritornano sui nostri giornali, soprattutto in questi giorni, quando un’inchiesta dell’unico giornale che si ricorda la vera funzione dell’informazione, ha infine svelato l’acqua calda. Ovvero, tutti sanno, da sempre, che la Rai tiene le parti del governo di cui è espressione, grazie a nomine e cda pilotati, e tutti sapevano e ricordano che quando al governo c’è stato il Berlusca la televisione di stato ha fatto il suo gioco e i suoi interessi, rinunciando di fatto ad espletare in maniera autonoma e imparziale il servizio che dovrebbe garantire ai suoi utenti. L’epurazione del compianto Biagi, di Luttazzi e Santoro, l’ascesa di Vespa e della meteora Socci erano soltanto alcuni dei segnali di quella che ora chiamano la collusione tra Rai e Mediaset. È un bene che il fatto sia emerso (tra l’altro con una notevole scelta di tempo sul gioco al rilancio di Berlusconi con il Pdl) ma quello che io mi chiedo, anche alla luce delle mail inviate già nel 2002 da Paramount e Columbia, delle statistiche sui tempi dedicati a governo e opposizione nei tg (e questa è matematica, non opinione) dei richiami dell’Unione Europea, dell’evidente scelta di non belligeranza tra i programmi di punta delle sei reti, della salvezza concessa a Fede, che doveva finire sul satellite, ebbene, c’era davvero bisogno di cercare le prove, i tabulati relative a qualcosa che era sotto gli occhi di tutti. L’Italia è l’unico paese dove si sa tutto, si vede tutto, ma nessuno fa niente salvo poi scandalizzarsi quando le prove diventano ufficiali. E questo è l’ennesimo caso di una ricerca che non serve, perché quello che c’era da trovare era sotto gli occhi del paese, come un porcino colpito dai raggi del sole in piena radura.

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